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francobollo Malta orologio solare

L'anno

L'anno è il tempo che la terra impiega per compiere l'orbita di rivoluzione intorno al Sole in senso antiorario.
Di anno ne esistono diversi tipi.

L'anno sidereo, siderale o astrale, è il tempo che intercorre tra due passaggi successivi di una stessa stella sul meridiano locale. La durata media è di 365d 6h 9m 10s, pari a 365,2564 giorni solari medi, o 366,2564 giorni siderali* (vedi più avanti). Sono giorni medi perché il moto risente dell'influenza gravitazionale della Luna e degli altri pianeti.

 

anno sidereo

* Il giorno sidereo è circa 4m (3m 56s) più breve del giorno solare perciò serve un giorno sidereo in più per una rivoluzione:

4m/d × 365d = 1460m = 24h

 

L'anno solare, o tropico, è l'intervallo temporale tra due successivi passaggi sul punto γ, vernale o Primo Punto dell'Ariete, che è uno dei due punti in cui il piano dell'equatore celeste interseca l'eclittica (percorso apparente del Sole sulla sfera celeste, cioè il piano dell'orbita terrestre - vedi disegno), dove si trova il Sole all'equinozio di primavera. In altre parole, è il periodo tra due equinozi di primavera successivi.

A causa della precessione degli equinozi*, il punto vernale si muove in senso retrogrado (orario) di circa 50,26'' d'arco l'anno, perciò la Terra raggiunge il punto γ 20,24m prima di avere completato l'orbita di rivoluzione, portando la durata media dell'anno solare a 365d 5h 48m 46s, pari a 366,2422 giorni siderei, ossia un giorno in più dei giorni solari (365,2422). Questa differenza è dovuta al fatto che i moti di rotazione e di rivoluzione avvengono nello stesso verso perciò, il Sole passa sul meridiano celeste una volta in più rispetto al numero di passaggi sul meridiano del punto γ. (vedi calcolo nella nota sopra).
A causa della differenza di 20 minuti, viene usato l'anno tropico nel computo dei mesi, mentre se il calcolo fosse basato sull'anno sidereo si avrebbe un progressivo sfasamento delle stagioni.

 

anno solare

* L'attrazione di Luna e Sole sul rigonfiamento equatoriale determina un moto doppio conico in senso orario dell'asse terrestre (vedi disegno) e quindi una lenta rotazione in senso orario del piano equatoriale terrestre in un ciclo di circa 26.000 anni. I punti equinoziali γ e ω si spostano perciò in senso orario di circa 20m. Tale processo è impropriamente chiamato precessione degli equinozi.

 

 

Poiché la Terra non si muove in modo uniforme intorno al Sole (vedi le leggi di Keplero), la durata dell'anno tropico varia secondo il giorno di riferimento, per questo non lo si usa nel Sistema Internazionale, preferendo il secondo, come abbiamo visto nella prima pagina.
Una curiosità. Rispetto a due millenni fa, oggi il Sole all'equinozio primaverile si proietta sulla sfera celeste nella costellazione dei Pesci, e non dell'Ariete, a causa della precessione, anche se si mantiene il nome.

 

Il mese

L'anno è diviso in mesi, che di solito sono 12 con 30 o 31 giorni ciascuno.
Il nome deriva dal latino mēnsis, che vuol dire Luna.
La durata, infatti, si basa sulla lunazione (mese sinodico), cioè il tempo che intercorre tra una Luna nuova e quella successiva - circa 29 giorni e mezzo -, anche se non vi corrisponde esattamente.

 

Il mese dei romani

Nel calendario romano il mese ha 3 giorni che hanno un nome e un significato particolare:

  • Kalendae è il primo giorno di ogni mese, da cui deriva il nome “calendario”; a esso corrisponde il novilunio, giorno in cui i sacerdoti (o il Pontifex minor) annunciavano le date importanti del mese.
  • Nonae, il nono giorno prima delle Idi, primo quarto di Luna, è il 5° giorno del mese (7° a Marzo, Maggio, Luglio, Ottobre, mesi di 31 giorni); non sono in realtà 9 giorni, ma 8, perché sono contati anche estremi.
  • Idus, è il 13° giorno (15° a Marzo, Maggio, Luglio, Ottobre); corrisponde alla fase del plenilunio.

 

Ad esempio, Kalendis Octobris vuol dire 1 Ottobre; Nonis Novembris è il 5 Novembre; Idibus Decembris è il 13 Dicembre.

 

La vigilia di uno di questi tre giorni è indicata con pridie: Pridie Kalendas Iulii corrisponde al nostro 30 Giugno (il giorno prima del primo Luglio).

Per il giorno dopo si usa il termine postridie. Postridie Nona Octobris è l'8 Ottobre.

Negli altri giorni si conta quanti giorni mancano alla festa successiva, compreso il giorno stesso.
Ad esempio, il 17 Novembre in latino diventa decimo quinto Kalendas Decembris, perché dal 17 Novembre all'1 Dicembre ci sono 15 giorni, compresi il 17 e l'1. Abbreviato diventa A.D. XV KAL. DEC.

Un mese di 31 giorni viene così descritto dai romani:

MESE ROMANO DI 31 GIORNI
1KALENDIS
2POSTRIDIE KALENDAS | A.D. IV NONAS
3A.D. III NONAS
4PRIDIE NONAS
5NONIS
6POSTRIDIE NONAS | A.D. VIII IDUS
7A.D. VII IDUS
8A.D. VI IDUS
9A.D. V IDUS
10A.D. IV IDUS
11A.D. III IDUS
12PRIDIE IDUS
13IDIBUS
14POSTRIDIE IDUS | A.D. XIX KALENDAS
15A.D. XVIII KALENDAS
16A.D. XVII KALENDAS
17A.D. XVI KALENDAS
18A.D. XV KALENDAS
19A.D. XIV KALENDAS
20A.D. XIII KALENDAS
21A.D. XII KALENDAS
22A.D. XI KALENDAS
23A.D. X KALENDAS
24A.D. IX KALENDAS
25A.D. VIII KALENDAS
26A.D. VII KALENDAS
27A.D. VI KALENDAS
28A.D. V KALENDAS
29A.D. IV KALENDAS
30A.D. III KALENDAS
31PRIDIE KALENDAS

Questo modo di contare si mantenne fino all'epoca di Carlo Magno.

Nel calendario romano si segnalano anche:

  • Dies fastus, giorni favorevoli (indicati con la lettera F), in cui era consentito trattare affari pubblici e privati, anche di tipo giudiziario.
  • Dies nefastus, giorni sfavorevoli, di cattivo augurio (indicati con la lettera N), in cui non si poteva svolgere alcun tipo di affare civile o giudiziario.

 

La settimana

Una Lunazione dura circa 29 giorni e mezzo, perciò ogni fase lunare si verifica in poco più di 7 giorni. Questo periodo è chiamato settimana.
In un anno ci sono 52 settimane più un giorno (più 2 negli anni bisestili).

A ogni giorno della settimana è assegnato un nome, associato ai corpi celesti visibili a occhio nudo: cinque pianeti, il Sole e la Luna, la cui origine risale ai Babilonesi (con un significato astrologico) e poi è passata ai Romani. Essi ritenevano che ciascun giorno fosse influenzato da un corpo celeste.

  • Lunedì: Lunae dies è il giorno della Luna.
  • Martedì: Martis dies è il giorno di Marte.
  • Mercoledì: Mercuri dies è il giorno di Mercurio.
  • Giovedì: Iovis dies è il giorno di Giove.
  • Venerdì: Veneris dies è il giorno di Venere.
  • Sabato: Saturni dies è il giorno di Saturno, poi cambiato in Shabbath, giorno del riposo ebraico; in inglese è rimasto Saturday.
  • Domenica: Solis dies, giorno del Sole (in inglese Sunday), sostituito nel IV secolo con dies Dominicus, il giorno del Signore.

 

Il primo giorno della settimana è Lunedì ma per alcuni paesi, tra cui gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, il Portogallo, il Giappone, è la Domenica.

 

Nel periodo in cui si usava il calendario di Romolo non si adottava la settimana, ma il nùndinum, un periodo di 9 giorni, in realtà 8, dove ogni nono giorno si teneva il mercato (nùndinae). Ognuno di questi giorni era indicato con una lettera, dalla A alla H:

 

 

Tale calendario comprendeva 38 nùndinae.

 

Nell'antico calendario cristiano, dopo la riforma giuliana, i giorni della settimana erano indicati a partire dalla Domenica e diventarono: dies dominica, dies feria secunda, dies feria tertia, dies feria quarta, dies feria quinta, dies feria sexta, dies sabbatum. Tale suddivisione ricorda il racconto della creazione in Genesi, avvenuta i sei giorni, mentre il settimo era dedicato al riposo.
Solo dal quarto secolo si affermò definitivamente l'uso della settimana.

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