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Gruppo Mineralogico Paleontologico Euganeo

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Monte Alto e Monte Trevisan

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PAGINA IN RIFACIMENTO

 

M. Alto

 

Il percorso è un anello di meno di 3 ore che si presenta gradevole per la varietà dei paesaggi che si incontrano; soprattutto è poco faticoso perché non ci sono particolari dislivelli, né si toccano alte cime e in estate si è quasi sempre protetti dalla vegetazione. Segue il Sentiero dei Colli Euganei N. 18.

Il gruppo del Monte Alto è geologicamente la continuazione del Monte Ceva e presenta diverse formazioni geologiche. Le due cime, che si chiamano entrambe Monte Alto - ma in qualche recente mappa quello più occidentale compare con il nome di Monte dea Soiva -, sono costituite da trachite alcalina, ma con il versante nord di latite e basalto. La falda a nord-ovest del monte, prima tappa del nostro percorso, si chiama Colle Donati e in prossimità di Villa Draghi c'è una breccia trachitica di esplosione prodotta da un camino vulcanico.

Il Monte Trevisan è formato da brecce riolitiche, ignimbriti, lave latitiche e ossidiane in facies perlitica: la perlite è una roccia magmatica riolitica effusa in ambiente sottomarino che, a causa del brusco raffreddamento ha assunto un aspetto vetroso con strutture sferiche di feldaspati. Vicino alla "Bettola del Refosco" compaiono le marne.

 

Monte Alto

Come doveva essere senza la presenza umana

 

Descrizione tecnica
Lunghezza:5,54 km
Tempo:3 ore
Quota di partenza:14 m
Quota minima:12 m
Quota massima:168 m
Dislivello positivo:354 m
Dislivello negativo:-354 m
Verso del percorso:Antiorario
Difficoltà tecnica:Facile

 


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Museo del Termalismoscorciatoia

Villa Draghi Si parte dal Museo del Termalismo antico e del Territorio (informazioni a questo link) di Montegrotto Terme, Via E. Fermi, dove c'è un ampio parcheggio. Si entra nell'adiacente parco per raggiungere, tramite la stradella, Villa Draghi 📷 seguendo il sentiero dedicato a Michael Gaismair.
Si può anche abbreviare prendendo il sentiero che comincia con dei gradini in pietra. Una freccia vi indica di girare a destra. Da sinistra arriverete alla discesa.

Tagliando una parte del percorso, prendendo il sentiero che comincia con gradini, si può vedere ciò che resta di un imponente castagno (la foto è stata fatta prima del completo decadimento).

 

Nel Cinquecento, dove sorge Villa Draghi esisteva una grande casa dominicale, che apparteneva alla nobile padovana Elena Capodivacca. Nel 1674 fu trasformata in un lussuosissimo palazzo dominicale, con 36 ambienti.
Nel XVIII secolo inizia la decadenza finché nel 1848 le sorelle Draghi lo hanno fatto rinnovare in stile neogotico da Pietro Scapin.
Oggi la villa, acquisita dal comune di Montegrotto Terme nel 1972, è sede di eventi culturali.
Attorno alla villa si sviluppano 32 ettari di parco.

 

pianta secolareM. Castello

Attorno alla villa si trovano piante secolari come i resti di un enorme castagno, un maestoso rovere appoggiato a un grande masso 📷 (ultimamente non sono riuscito a individuarlo, ma ne incontrate altri lungo il percorso;) e grandiosi cipressi (quello a terra dovrebbe essere un cipresso 📷). Dal belvedere potete osservare il Monte Castello (92 m) con un'enorme cava di trachite alcalina.

 

Villa Draghicipressi

Superato il cancello, proseguite a destra in salita, seguendo il segnavia n. 18. Sulla sinistra c'è un bel prato, molto frequentato nella bella stagione. Proprio all'inizio c'è un bivio: da qui si può arrivare al ritorno in un percorso alternativo, voi mantenete la destra.

 

M. Altosentiero

Alla fine del prato girate a sinistra (indicazioni per l'ex cava di perlite), inoltrandovi nel bosco di castagno, robinia e rovere.
Ai due successivi bivi prendete rispettivamente il sentiero a destra e a sinistra, seguendo i segnavia, ma anche se fate il contrario arrivate allo stesso punto, cioè a un crocevia.

 

Al crocevia si incontrano l'anello inferiore e superiore del percorso, congiunti da una scaletta di tronchi.
Salite la scaletta, portandovi nel percorso superiore e girate a destra seguendo la direzione Ex Cava Perlite.
Dal bivio che incontrate subito dopo, prendete il sentiero a sinistra che sale dolcemente verso il primo rilievo del Monte Alto (207 m).
Al successivo bivio mantenete sempre la destra.

 

Alternativa. Se salite a sinistra evitate completamente il Monte Alto.

 

Dove si apre la vegetazione, si vede il panorama 📷 verso i monti isolati attorno a Montegrotto Terme quando non c'è foschia.
Alla fine si sbuca in corrispondenza di un edificio con un vigneto, dove si apre ancora un bel panorama.

panorama

 

edificio di controllo cava

Continuando su questa bassa quota e raggiunta la parte opposta del colle, coperta di robinia, incontrate sulla destra l'antica strada di cava che vi porta giù sulla strada principale, voi, invece, fate l'ampia curva a sinistra.

 

Alternativa. Salendo a sinistra si attraversa tutta la cresta del Monte Alto.

 

Dopo qualche centinaio di metri percorsi nel bosco, arrivate ai resti di un edificio che controllava l'accesso della cava di perlite ??, ormai coperta di vegetazione, che si trova sulla sinistra.

 

biviosentiero

Dopo la necessaria visita riprendete il cammino che piega a destra, su sentiero sempre fangoso, portandovi verso il secondo Monte Alto (182 m), che nelle recenti mappe è indicato come Monte dea Soiva (resta al di fuori del nostro percorso). Sulla sinistra avete ora il bosco di castagno, in primavera punteggiato dal bianco degli anemoni.
Lungo il percorso incontrate altri 3 bivi: seguite sempre il segnavia.

 

Alternativa. Il terzo bivio vi consente di arrivare direttamente alla Bettola del Refosco, escludendo il Monte Trevisan.


In corrispondenza del crocevia Sella del Menauro (119 m) fra i due monti, risalite sulla sinistra lungo un ripido e sassoso sentiero: vi state avvicinando al Monte Trevisan (205 m). Sulla destra avete un altro sentiero proveniente dal Monte Alto e andando dritti si arriva sulla strada asfaltata che porta a Turri.

 

M. Ceva

La vegetazione ora si fa termofila, con corbezzolo, erica arborea, cisto e ginepro. Continuate in quota lungo il fianco del Monte Trevisan; alla sinistra il panorama verso il Monte Ceva. Alla fine arrivate sulla strada carrozzabile (Via Montenero) che scende a destra verso il Belvedere di Turri.

 

sentieroPasso del Coyote

Proseguite a sinistra verso la Bettola del Refosco (134 m), attraversando il Passo del Coyote. Dopo il parcheggio scendete a destra fino alla fine dei coltivi che avete sulla destra.

Refosco

 

castello

Il primo tratto è in discesa ripida su stretto sentiero, poi si allarga e si inoltra in discreta salita in mezzo a un bosco abbastanza degradato.
Il primo bivio a destra porta verso le cave del Monte Oliveto, meta di un altro percorso.
Voi proseguite diritti, seguendo sempre il segnavia bianco-rosso, evitando le varie diramazioni.
Continuate in salita fino a una radura, dalla quale potete ammirare il panorama verso il Monte Castello e Montegrotto.

 

fonte

Ora inizia la discesa. Seguite sempre i segnavia.
Dopo 140 m incontrate a sinistra il sentiero che scende dalla cima del Monte Alto per chi ha seguito il percorso alternativo, mentre a destra c'è una scorciatoia per la discesa (non verificata).
Continuate dritti fino a ritrovare il crocevia con la scaletta di tronchi.
Scendete nel percorso inferiore e girate a destra, seguendo la freccia Villa Draghi Parcheggio per lato sud.

Dopo 70 m c'è un bivio: il segnavia vi indica di scendere a sinistra. Questo percorso vi porta a Villa Draghi, invece il sentiero N. 18 prevede di salire a destra ed è quello che dovete prendere.

 

Alternativa: Se intendete visitare una antica fonte, in passato utilizzata come ghiacciaia, restaurata da P. Scapin, allora scendete a sinistra.

 

Se invece avete scelto il percorso N. 18, dopo poco incontrate una quercia imponente 📷 (un'altra si trova più avanti) e poi il sentiero scende ripido in uno stretto zig-zag fino al parcheggio.

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