L'elettrologia è quella parte della fisica che comprende l'insieme delle scienze che studiano e interpretano i fenomeni legati all'elettricità e al magnetismo.
Può essere suddivisa in:
- elettrostatica, cioè lo studio delle cariche statiche e delle azioni da esse esercitate;
- elettrodinamica, che descrive i fenomeni connessi alle cariche elettriche in movimento;
- elettromagnetismo, che studia la connessione tra fenomeni elettrici e magnetici.
L'interesse per i fenomeni elettrici ha origini antiche.
Talete di Mileto (c. 640/625 a.C. - c. 548/545 a.C.) aveva notato che se si strofinava dell'elektron (ἤλεκτρον) - ambra in greco - con un panno di lana, questo attirava oggetti leggeri come i capelli, fili sottili, pagliuzze, trucioli di sambuco. Da qui il nome di “elettricità”.
Nel XVI secolo lo scienziato inglese William Gilbert (1544 - 1603) formulò in maniera più precisa, attraverso oltre 600 esperienze, il concetto di “elettrizzazione”, chiamando effetti elettrici i fenomeni di attrazione osservati con l'ambra. Con questo studioso, quindi, nasce l'elettrologia, che fino allora era ferma alle conoscenze di Talete.
Nel Settecento l'elettricità era vista come attrazione nelle fiere, nelle piazze, nei salotti, a scopo di divertimento, come il “bacio elettrico” della sottostante stampa dell'epoca, più che dar luogo ad applicazioni pratiche.
Questo successo di pubblico risvegliò anche un interesse scientifico con Benjamin Franklin (1706 1790), e poi Michael Faraday (1791 - 1867), Luigi Galvani (1737 - 1798), Alessandro Volta (1745 - 1827), Charles Augustin de Coulomb (1736 - 1806), ecc.
Questi studiosi giunsero a stabilire le proprietà fondamentali dell'elettricità.